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Sciopero ex Ilva, protesta a oltranza e richiesta di intervento del Governo

sciopero ex Ilva mobilitazione dei lavoratori a Taranto

Lo sciopero ex Ilva prosegue a oltranza nello stabilimento siderurgico di Taranto, dove le sigle sindacali metalmeccaniche hanno proclamato una mobilitazione continua per chiedere un piano industriale chiaro e garanzie occupazionali. La protesta, avviata nelle ultime ore, coinvolge migliaia di lavoratori diretti e dell’indotto ed è ritenuta decisiva per il futuro del sito e dell’intero territorio.

Le organizzazioni sindacali hanno definito lo sciopero «un atto di dignità e un grido di dolore» che, secondo i rappresentanti territoriali e regionali, il Governo è chiamato ad ascoltare con urgenza. Il tema centrale è quello delle garanzie sul futuro produttivo dell’ex Ilva, un asset considerato strategico per il settore dell’acciaio nazionale.

Sciopero ex Ilva: le richieste dei lavoratori

Nel corso della mobilitazione, i sindacati hanno sollecitato l’Esecutivo a ritirare il piano attualmente in discussione, ritenuto privo di certezze e potenzialmente orientato alla dismissione degli impianti. Le rappresentanze hanno chiesto la convocazione immediata di un tavolo istituzionale a Roma, con la partecipazione di Governo e parti sociali, per individuare una strategia condivisa.

«Serve chiarezza, un vero piano industriale e la definizione degli investitori disposti a rilevare gli impianti», hanno dichiarato i referenti sindacali, sottolineando la necessità di tutelare tutti i posti di lavoro e di garantire una prospettiva stabile alle famiglie coinvolte. Durante le prime ore di sciopero, è stato ribadito il sostegno dell’intera struttura sindacale regionale ai lavoratori.

Sciopero ex Ilva e impatto sociale sul territorio

Lo sciopero ex Ilva arriva in una fase particolarmente delicata per l’indotto, dove alcune aziende avrebbero già avviato procedure di riduzione del personale. I sindacati parlano di «emergenza sociale imminente» e chiedono al Governo un intervento immediato per evitare ulteriori ricadute occupazionali.

«Non si può ignorare che migliaia di famiglie dipendono da questo comparto produttivo», hanno evidenziato le strutture territoriali. «Se si ferma la manifattura industriale, si fermano lavoro, sviluppo e ogni prospettiva per il territorio».

La protesta, secondo le organizzazioni dei lavoratori, potrebbe proseguire nei prossimi giorni qualora non arrivassero risposte concrete da parte del Governo.

Lo sciopero ex Ilva continua dunque a rappresentare il punto più critico della vertenza siderurgica italiana. I sindacati chiedono un incontro istituzionale urgente e un piano credibile per il rilancio dell’impianto. Nelle prossime settimane potrebbero essere definiti nuovi passaggi negoziali decisivi per la salvaguardia dei posti di lavoro e per l’intero comparto produttivo.

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