Urso su Ex Ilva: sfida titanica. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha definito la situazione una «sfida titanica» da affrontare con il concorso di tutte le parti. Le dichiarazioni, diffuse su X, riportano l’attenzione sul futuro dello stabilimento e sulle responsabilità della gestione passata.
Crisi Ex Ilva e responsabilità: «sfida titanica»
Secondo il ministro, sulla crisi dello stabilimento pesa la gestione di Arcelor Mittal, che «ha provocato danni per quasi 4 miliardi di euro», sulla base di «stime certificate». La complessità del quadro rende più arduo il percorso di rilancio e di stabilizzazione dell’impianto siderurgico, considerato strategico per la filiera manifatturiera.
Il Governo ha dichiarato di voler preservare l’assetto unitario del gruppo e ha escluso che sia allo studio un progetto di «good company» e «bad company». L’obiettivo è evitare una frammentazione che potrebbe incidere sulla continuità produttiva e occupazionale.
Piano di rilancio e coinvolgimento delle parti
La linea annunciata prevede il coinvolgimento di istituzioni locali e rappresentanze sindacali in un tavolo permanente, con l’elaborazione di un piano industriale sostenibile. «Quella dell’Ex Ilva è una sfida titanica, che possiamo vincere solo con il concorso di tutte le parti», si legge nel messaggio pubblicato su X.
Tra i temi al centro del confronto: investimenti per la sicurezza e l’ambiente, garanzie per i livelli occupazionali e certezza degli approvvigionamenti energetici. La prospettiva è di definire misure graduali, monitorate da indicatori di avanzamento, per coniugare produzione, tutela del lavoro e rispetto delle norme.
Le prossime settimane saranno decisive per dettagliare tempi e interventi. Il Governo conferma l’impegno su un rilancio unitario dello stabilimento; restano attivi i tavoli con parti sociali e istituzioni, dai quali sono attese indicazioni operative entro la fine del mese.










