Un imprenditore è stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e altri reati fiscali. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto ed eseguito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza.
L’indagine ha preso avvio nel 2022, dopo il fallimento di una S.r.l. operante nel settore delle riparazioni meccaniche per veicoli industriali e gravata da debiti verso l’Erario.
Bancarotta fraudolenta: sequestri per oltre 4 milioni di euro
L’attività investigativa ha evidenziato il trasferimento illecito del patrimonio della società fallita verso una nuova impresa con sede sempre a Taranto, anch’essa collegata all’imprenditore. Sono otto in totale gli indagati.
A seguito degli accertamenti, il Tribunale ha disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale della nuova società, incluse le quote, i beni mobili e le risorse finanziarie, per un valore complessivo di 4,2 milioni di euro. La gestione della società è stata affidata a un amministratore giudiziario.
Guardia di Finanza e lotta alla bancarotta fraudolenta
L’intervento della Guardia di Finanza di Taranto conferma l’azione costante di contrasto ai reati economici e fiscali. Le accuse comprendono anche occultamento di documentazione contabile e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
“Le indagini proseguono per verificare i flussi finanziari e le responsabilità degli indagati“, ha dichiarato la Procura di Taranto.
Il principio di presunzione di innocenza resta valido fino a eventuale sentenza definitiva.
Approfondimenti e articoli correlati
Altri articoli di cronaca locale su Puglia Press