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Home / Taranto e provincia / “Orgoglio per Massafra” si mobilita contro l’inceneritore di fanghi

“Orgoglio per Massafra” si mobilita contro l’inceneritore di fanghi

La decisione del Comitato Tecnico della Provincia di Taranto di insediare, all’interno del territorio di Massafra, un inceneritore di fanghi derivanti da processi di depurazione, sta facendo molto discutere, e in buona parte contrariare, la comunità cittadina.

Per questo motivo, la stessa ha indetto, per mercoledì 23 aprile alle ore 18:30, sul Lungovalle Niccolà Andria, l’inizio di una raccolta firme contro tale ipotesi di impianto. La coalizione “Orgoglio per Massafra”, guidata dalla candidata sindaca Giancarla Zaccaro, invita pertanto tutta la cittadinanza, a prescindere dalle appartenenze politiche, a supportare la raccolta firme dall’indicativo titolo di “No all’inceneritore”.

Il Comitato Tecnico della Provincia di Taranto ha giustificato il proprio parere definendo “trascurabili” gli impatti ambientali del progetto, ma tale valutazione non tiene conto, sostiene l’Amministrazione, del fatto che Massafra è classificata dal 1990 come area ad elevato rischio di crisi ambientale (Delibera del Consiglio dei Ministri, 30 novembre 1990 – Legge 305/1989), nonché del parere negativo espresso da ARPA Puglia, così come dell’opposizione ferma del Comune di Massafra.

“Quando si parla di ambiente e salute, nulla può essere considerato trascurabile – afferma Giancarla Zaccaro – e nessuna decisione può essere calata dall’alto ignorando la voce di chi questa città la vive ogni giorno.”
Zaccaro ha annunciato che trasmetterà una nota al Presidente del Consiglio, al Presidente della Regione Puglia, e a ogni organo nazionale ed europeo competente.

Inoltre chiede al Commissario Prefettizio di valutare un ricorso al TAR, seguendo l’esempio di esperienze precedenti che hanno fermato impianti simili.
“Metterò a disposizione il mio team e chiederò un incontro ufficiale. Non possiamo restare fermi: Massafra ha bisogno di decisioni vere, non slogan. E anche se non tutti lo dicono, conosciamo i nomi e i cognomi di chi ha favorito questo progetto. Non li ho voluti nel mio schieramento, perché rappresentano un’idea opposta di città. Nessun impianto può aggiungersi a ciò che Massafra ha già sopportato.”

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