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Autonomia idrica a Taranto: avviato il progetto del nuovo dissalatore

Avvio lavori dissalatore per autonomia idrica Taranto

Prosegue il programma “Acqua per Taranto”, promosso da Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese. L’iniziativa punta a garantire autonomia idrica a Taranto e nell’intero territorio ionico. Dopo le fasi autorizzative, sono partite le attività per la realizzazione del nuovo impianto di dissalazione. Esso fornirà acqua potabile a circa 385 mila cittadini.

Il dissalatore di Taranto per la sicurezza idrica

Il progetto rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica che interessa il Mediterraneo e il Sud Italia. L’impianto è stato progettato con criteri ambientali sostenibili. Inoltre, consentirà di ridurre la dipendenza da un’unica fonte extraregionale di approvvigionamento.

I lavori preliminari includono monitoraggi ambientali, bonifica da eventuali ordigni bellici e liberazione dell’area di due ettari destinata alla struttura. Questa si trova a circa un chilometro dal fiume Tara. Gli alberi di agrumi presenti verranno reimpiantati, nel rispetto delle pratiche agronomiche sostenibili.

Adozione degli agrumi e partecipazione dei cittadini

Per favorire la partecipazione della comunità, l’Acquedotto Pugliese ha pubblicato sul portale www.aqp.it una manifestazione di interesse. L’avviso riguarda circa 1.500 alberi di agrumi che saranno trasferiti dal sito del dissalatore. Cittadini, enti, associazioni e aziende agricole possono candidarsi per adottarli.

La selezione terrà conto di vari criteri. Tra questi, la disponibilità di un impianto irriguo, l’esperienza nella cura delle piante e l’adozione di pratiche sostenibili. In questo modo, il progetto promuove non solo la tutela ambientale ma anche il coinvolgimento diretto della popolazione.

La tutela del Tara come priorità

Il fiume Tara è al centro del progetto. Per proteggere il suo ecosistema, sono in corso monitoraggi sistematici su acqua, aria, suolo, flora e fauna. In particolare, il Politecnico di Torino ha applicato il metodo scientifico MesoHABSIM, validato da ISPRA e già utilizzato in oltre 200 siti italiani.

Questa metodologia definisce i deflussi ecologici, ossia la quantità minima di acqua necessaria per mantenere in equilibrio l’habitat fluviale. Di conseguenza, il prelievo idrico sarà compatibile con la sopravvivenza della fauna e con la stabilità dell’ecosistema.

Prospettive future

Il dissalatore di Taranto rientra in una strategia più ampia, volta a rafforzare la resilienza idrica della Puglia. Le attività in corso segnano un passo decisivo verso l’autonomia idrica a Taranto. Inoltre, i benefici saranno estesi non solo alla popolazione ionica ma anche all’intera regione.

Il completamento dell’opera è previsto nei prossimi anni. Pertanto, il nuovo impianto contribuirà a ridurre gli effetti delle crisi climatiche e a garantire un approvvigionamento stabile e sicuro.

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