I Carabinieri della Stazione di Sava hanno arrestato un 26enne del posto, presunto responsabile di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna, una donna di 35 anni, e della detenzione di un’arma bianca. L’intervento immediato dei militari ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il giovane, già in passato autore di comportamenti molesti, avrebbe avuto con la donna un acceso diverbio in strada. Durante l’episodio, un Carabiniere libero dal servizio, trovandosi casualmente nei pressi, è intervenuto per aiutare la vittima a liberarsi mentre l’uomo la strattonava. L’azione tempestiva ha consentito di evitare conseguenze più gravi e di allertare immediatamente i colleghi della Stazione locale.
Rinvenuto un coltello durante la perquisizione
A seguito dell’intervento, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Manduria hanno effettuato una perquisizione accurata, rinvenendo un coltello che il 26enne avrebbe portato con sé nel momento dell’incontro con la vittima. L’arma è stata sequestrata e sarà sottoposta ad accertamenti.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente.
Contrasto agli atti persecutori e prevenzione della violenza di genere
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto continua a mantenere alta l’attenzione nei confronti degli atti persecutori e delle violenze di genere, attraverso attività di prevenzione, ascolto delle vittime e collaborazione costante con i centri antiviolenza e con la magistratura. L’obiettivo resta quello di garantire una risposta immediata ed efficace alle situazioni di rischio, promuovendo una rete di tutela e supporto.
Le indagini sono in corso per chiarire ulteriormente i contorni della vicenda. Si ricorda che, fino a sentenza definitiva, l’indagato deve essere considerato presunto innocente.
