La crisi navalmeccanica a Taranto sta vivendo una fase critica che minaccia la sopravvivenza stessa di un settore considerato strategico per l’economia locale e nazionale. A denunciarlo è Confapi Taranto, che a dicembre 2024 ha costituito la sezione Navalmeccanica per rappresentare e tutelare le imprese dell’indotto.
La crisi è stata portata all’attenzione delle istituzioni, della Marina Militare e del Ministero della Difesa, grazie a un costante dialogo avviato dalla stessa associazione imprenditoriale. Durante un’audizione alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Confapi ha illustrato le difficoltà che stanno mettendo in ginocchio le aziende del comparto, tra cui il rischio concreto di perdere competenze e professionalità fondamentali.
Crisi navalmeccanica: un comparto strategico sotto pressione
La parola chiave “crisi navalmeccanica” riassume le principali problematiche del settore a Taranto: difficoltà produttive, mancanza di commesse e un blocco tecnico che ha paralizzato le attività. Il cedimento della barca porta del bacino “Ferrati” ha causato lo spostamento delle attività di manutenzione navale verso altri cantieri, privando il territorio di importanti opportunità lavorative.
«Abbiamo incontrato il Ministro Guido Crosetto e le autorità militari – dichiara l’ingegner Fabio Greco, presidente di Confapi Taranto – ricevendo rassicurazioni che ci auguriamo possano tradursi, in tempi rapidi, in provvedimenti concreti ed efficaci. Abbiamo piena fiducia nel lavoro delle istituzioni, della Marina Militare e del Ministro Crosetto, nella sua attenzione al territorio e nel suo impegno a favore della filiera navalmeccanica.»
Confapi: “Salvare il comparto significa salvare il futuro del territorio”
Nonostante i fondi disponibili da parte di Governo e Regione, le imprese del comparto navalmeccanico stentano a ripartire. Le difficoltà del settore siderurgico si sommano a quelle già in essere, aggravando ulteriormente il quadro.
Confapi ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni per trovare soluzioni condivise e praticabili. «È ora necessario che gli sforzi fatti e le promesse ricevute si traducano al più presto in azioni tangibili – conclude Greco –. Salvare la navalmeccanica a Taranto significa salvare un settore strategico per l’economia nazionale.»
La crisi navalmeccanica non riguarda solo il comparto industriale, ma tutto l’indotto e la comunità locale. Il rischio è che l’emorragia di competenze tecniche, spesso difficili da ricostruire, diventi irreversibile.
Prospettive e prossimi passi
L’appello di Confapi è chiaro: servono interventi urgenti e mirati. In attesa di risposte operative da parte delle istituzioni, le imprese e le maestranze locali restano in allerta. I prossimi mesi saranno decisivi per il rilancio della navalmeccanica tarantina, un pilastro produttivo troppo importante per essere abbandonato.