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Crisi Ex Ilva Taranto: 3.538 operai in cassa integrazione

La crisi Ex Ilva Taranto si aggrava ulteriormente. Il 13 maggio 2025, l’azienda ha annunciato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per 3.538 operai. Il comunicato ufficiale è arrivato durante una riunione in videoconferenza con i rappresentanti sindacali, suscitando forte preoccupazione tra i lavoratori e in tutta la città di Taranto.

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Cause e conseguenze della crisi industriale

Il fermo tecnico dell’Altoforno 1 ha generato un drastico calo della produzione siderurgica. Secondo quanto comunicato dall’azienda, la cassa integrazione scatterà una volta ottenute le necessarie autorizzazioni ministeriali. I sindacati Fim, Fiom e Uilm sottolineano la necessità urgente di un piano di rilancio industriale credibile e sostenibile.

“Senza un progetto di sviluppo concreto, il rischio è la desertificazione industriale del territorio”, dichiarano i sindacati in una nota ufficiale.

Le richieste sindacali per l’Ex Ilva

Fim, Fiom e Uilm chiedono l’immediata riapertura del tavolo istituzionale a Palazzo Chigi. Gli obiettivi principali delle organizzazioni dei lavoratori sono:

  • Definizione di un piano di investimenti industriali.
  • Interventi rapidi per il rispetto delle normative ambientali.
  • Salvaguardia dei livelli occupazionali per l’intero sito produttivo.

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La crisi Ex Ilva Taranto resta una delle principali emergenze economiche e sociali del Mezzogiorno. Nei prossimi giorni sono previste assemblee informative e nuove iniziative di mobilitazione da parte dei lavoratori coinvolti.

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