Ultras tarantini a processo per disordini durante la partita tra Crotone e Taranto del 20 ottobre 2024. Tre tifosi rossoblù sono accusati di aver lanciato fumogeni in campo e, in un caso, di aver offeso un mezzo della Polizia di Stato. Il procedimento giudiziario è in corso al Tribunale di Crotone.
I fatti sono stati ricostruiti dalla Digos di Crotone grazie a filmati e testimonianze. Gli agenti hanno identificato tre ultras tarantini – un 50enne di Statte, un 35enne e un 22enne di Taranto – ritenuti responsabili di aver acceso e lanciato fumogeni colorati dal settore ospiti, provocando l’interruzione della partita e rischiando l’incolumità di presenti e atleti.
Ultras tarantini a processo: le accuse formali
I tre imputati, sono stati rinviati a giudizio per violazione dell’articolo 6-bis della legge 401/1989, relativo al lancio di materiale pericoloso durante manifestazioni sportive. Le indagini hanno accertato che i fumogeni hanno raggiunto il terreno di gioco, creando panico e pericolo per i presenti.
Il corpo della Polizia di Stato ha supportato le attività investigative e mantenuto la sicurezza nel settore ospiti. Le autorità locali hanno confermato che episodi del genere saranno contrastati con il massimo rigore.
Offesa alla Polizia e conseguenze legali per i tifosi
Uno degli ultras, il 22enne, è accusato anche di oltraggio a Corpo politico. Secondo il pubblico ministero Domenico Guarascio, il giovane avrebbe urinato su un veicolo della Polizia nel parcheggio riservato ai tifosi ospiti. L’episodio è stato definito come «offesa al prestigio e all’onore delle istituzioni».
Questa ulteriore accusa potrebbe comportare sanzioni aggiuntive, tra cui un eventuale provvedimento DASPO. Gli imputati rischiano sanzioni pecuniarie e pene detentive, qualora venissero riconosciuti colpevoli.
Il processo degli ultras tarantini è attualmente in fase preliminare. Le prime udienze si terranno nel mese di luglio 2025 presso il Tribunale di Crotone. Le autorità auspicano che il procedimento possa costituire un monito per evitare future violenze negli stadi.
