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Siccità in Puglia: crisi idrica grave nel Tarantino

emergenza siccità in Puglia nei campi agricoli di Taranto

L’emergenza siccità in Puglia si manifesta con particolare gravità nella provincia di Taranto, dove impianti irrigui fermi e pozzi inutilizzati mettono a rischio l’intera stagione agricola. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che nel corso del tavolo regionale sull’emergenza idrica ha sollecitato interventi immediati per evitare danni irreparabili alle coltivazioni e all’economia rurale del territorio.

Siccità in Puglia: a Taranto servono 600 litri al secondo per salvare le campagne

Il cuore dell’agricoltura tarantina rischia di fermarsi a causa della mancata attivazione delle infrastrutture fondamentali. Coldiretti Puglia chiede con urgenza la riattivazione dell’impianto di sollevamento sul fiume Bradano, per trasportare almeno 300 litri al secondo nella vasca di raccolta di contrada Girifalco a Ginosa. A questi si aggiungono i 300 litri al secondo richiesti tramite l’impianto sul fiume Tara per alimentare le reti ARIF e Consorzio Stornara e Tara nei territori di Massafra, Palagiano, Castellaneta e Palagianello.

“Serve una risposta immediata: il rischio concreto è di non riuscire a irrigare le colture già in campo”, ha spiegato Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. “Nel Tarantino ci sono impianti pronti all’uso ma non ancora attivi, mentre le dighe regionali registrano livelli drammaticamente bassi.”

Reti in disuso e acque reflue: le soluzioni possibili per il Tarantino

Tra le soluzioni proposte vi è l’immissione in rete dell’acqua reflua depurata prodotta dagli impianti di Ginosa, Ginosa Marina e Castellaneta. Questi possono fornire almeno 70 litri al secondo, subito disponibili per l’uso irriguo previa connessione con le reti esistenti.

Inoltre, è indispensabile ripristinare i pozzi consortili e rurali dell’area, già utilizzati in emergenza nel 2024. In particolare, vanno riattivati i pozzi di Palagianello, oltre a quelli presenti in contrada Serra di Stinge e contrada Bosco a Laterza, contrada Rosario a Castellaneta, e contrada Cunegonda ed Estingeta a Mottola. Anche i cantieri irrigui in corso nel territorio di Martina Franca devono essere completati senza indugi.

“È fondamentale recuperare infrastrutture mai entrate in esercizio, come la diga di Saglioccia ad Altamura, ma soprattutto completare il recupero funzionale della diga del Pappadai – opera idraulica chiave per l’Alto Salento e la provincia di Taranto”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

La siccità in Puglia ha effetti devastanti: nella sola Capitanata, in 14 giorni si sono persi 800.000 metri cubi d’acqua. La diga di Occhito, fonte idrica principale del Tavoliere, oggi contiene appena 76 milioni di metri cubi contro i 145 dello scorso anno, con solo 36 milioni effettivamente disponibili per l’agricoltura.

Prospettive e piano strutturale per il futuro

Coldiretti ha chiesto al Governo di accelerare sull’erogazione degli aiuti assicurativi e avviare una riforma della gestione del rischio agricolo, che solo nel 2024 ha coinvolto 65.000 imprese in Puglia per un valore assicurato di 10 miliardi di euro. L’associazione propone anche un piano invasi regionale per garantire acqua in modo strutturale e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. In questo contesto, Taranto resta una priorità assoluta, con un’agricoltura che chiede soluzioni immediate e concrete.

Ulteriori dettagli disponibili su coldiretti.it e regione.puglia.it.

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