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Scuola Leonardo Da Vinci Martina Franca: dalle stelle alle stalle

Scuola Leonardo Da Vinci Martina Franca: facciata dell’istituto al centro di polemiche per degrado e inclusione negata

Dopo il nostro primo reportage, migliaia di genitori, studenti ed ex docenti denunciano nuovi episodi di degrado e paura. Silenzio assordante della dirigente Dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Martina Franca e dell’assessora alla Pubblica Istruzione del Comune di Martina Franca che abbiamo cercato di contattare.

Leonardo Da Vinci Martina: 12 487 lettori in allerta

Il precedente articolo sulla Scuola Leonardo Da Vinci Martina Franca è stato letto da 12 487 persone. Numeri enormi per un istituto con bacino d’utenza ristretto: segno che la comunità vuole capire perché una scuola “di eccellenza” sia precipitata in pochi anni nell’incubo dell’abbandono e dell’inclusione negata. Dopo la pubblicazione abbiamo ricevuto audio e messaggi che gelano il sangue: madri in lacrime, professori costretti a chiedere il trasferimento, studenti che descrivono un clima di terrore quotidiano. Tutti puntano il dito contro la gestione della dirigente professoressa Anna Maria Portulano , tacciata di autoritarismo e indifferenza, ma soprattutto barricata nel suo ufficio inaccessibile a tutti.

Degrado al Leonardo Da Vinci Martina

Nei corridoi dell’istituto artistico la prima classe non è mai nata: mancano iscritti perché le famiglie scappano. Nei servizi igienici femminili le porte non chiudono, in altri reparti l’intonaco cade a pezzi; circola persino il sospetto—da noi segnalato agli organi competenti—che l’acqua del rubinetto non sia potabile. Da mesi la preside nega il bar interno, lasciando centinaia di ragazzi senz’acqua né ristoro fino al pomeriggio. Non stupisce che il personale, immortalato dagli studenti mentre dorme in servizio, sembri ormai arreso. Il progetto ufficioso della dirigenza appare chiaro: ridurre l’Istituto Leonardo Da Vinci Martina Franca al minimo storico per accorparlo ad altri plessi “…ha dichiarato un genitore del Leonardo Da Vinci Martina.”

Inclusione negata al Leonardo Da Vinci di Martina

Il dato più grave resta il ritiro forzato di ragazzi con disabilità. Le nostre fonti raccontano di due sorelle non vedenti costrette a trasferirsi, altri studenti “fragili” persi per mancanza di supporto. Il diritto allo studio vacilla e con esso la serenità di genitori che, pur di proteggere i figli, rinunciano a un indirizzo formativo scelto con cura. Professori storici ci parlano di un “regime del silenzio”: chi prova a dissentire teme ritorsioni, chi alza la voce viene isolato. La pausa baricentrica dei docenti è diventata una riunione di sussurri, dove si pianificano trasferimenti prima che l’anno scolastico li consumi.

A comprendere ancora meglio il fuggi, fuggi di iscrizioni da quell’Istituto, c’è da registrare che negli ultimi anni, dopo il calo di iscrizioni crescenti, quest’anno non si è riusciti nemmeno a fare la prima classe dell’Artistico. Continuando così, sarebbe opportuno usare quella struttura per altre attività.

Silenzio istituzionale sul caso Leonardo Da Vinci Martina

Abbiamo inviato e-mail e PEC alla dirigente proponendo un confronto sereno: nessuna risposta. A Martina si dice “chi tace acconsente”. Taciturna anche l’assessora alla Pubblica Istruzione , nonostante l’immagine della città venga erosa da questi fatti. Davanti a un doppio silenzio abbiamo scritto all’Ufficio Scolastico Regionale Puglia e all’UST di Taranto affinché verifichino condizioni di sicurezza, inclusione e trasparenza amministrativa. Il nostro obiettivo è tutelare studenti, docenti e famiglie, compresi i ragazzi diversamente abili. L’istruzione deve essere diritto e rispetto, non paura. Fino a quando le porte della presidenza resteranno chiuse, continueremo a raccontare. Se gli adulti tremano, figuriamoci i ragazzi. La comunità attende risposte, non scuse.

Leggi il primo reportage sulla Scuola Leonardo Da Vinci

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