Sono iniziati i lavori del progetto Acqua per Taranto. Le nuove condotte collegheranno il futuro dissalatore al serbatoio principale della città. L’intervento è strategico: potrà garantire fino a 650 litri al secondo di acqua potabile e rafforzare la sicurezza idrica del territorio ionico.
Acqua per Taranto: condotte e tecnologie no-dig
Il progetto Acqua per Taranto prevede la posa di 14 chilometri di condotte. Di questi, cinque saranno realizzati con tecniche no-dig. In questo modo si riducono gli scavi, si limita l’impatto e si proteggono le aree sensibili.
Le condotte convoglieranno l’acqua desalinizzata verso il serbatoio cittadino. Così la rete esistente potrà distribuire la risorsa con maggiore continuità. Inoltre, è prevista una seconda linea lunga 4,5 chilometri. Essa trasporterà l’acqua residuale nell’area del molo polisettoriale, con caratteristiche compatibili con l’ecosistema marino.
Acqua per Taranto: dissalatore, sostenibilità e investimenti
L’impianto sorgerà lungo la Provinciale 38, a circa un chilometro dal fiume Tara. Occuperà un’area di circa due ettari. Utilizzerà acqua salmastra prelevata da una presa esistente, pertanto non sono previste nuove opere sul fiume.
La potabilizzazione avverrà tramite osmosi inversa. L’alimentazione sarà al 100% da energia rinnovabile. Il valore complessivo del progetto è pari a 129 milioni di euro. Le risorse arrivano da fondi FSC, PNRR e da coperture tariffarie.
Monitoraggi, tutela del territorio e quadro autorizzativo
Lungo il tracciato sono in corso monitoraggi ambientali. Parallelamente, proseguono le verifiche e le bonifiche per l’eventuale presenza di ordigni bellici. Tutte le attività rispettano le prescrizioni del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR).
Nel complesso, l’opera punta a ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali. Di conseguenza, diminuiscono i prelievi dai pozzi salentini. Inoltre, l’intervento contribuisce a contrastare l’intrusione salina nelle falde costiere e ad alleggerire la pressione sul sistema Sinni–Pertusillo.
Rete, digitalizzazione e riuso delle acque affinate
Il progetto si inserisce in una strategia più ampia. In particolare, la pianificazione regionale combina tre direttrici: nuove fonti, risanamento e digitalizzazione della rete, riuso delle acque affinate. L’integrazione di queste azioni rende il sistema più resiliente e più efficiente.
Successivamente all’avvio del cantiere, sono previsti passaggi tecnici e collaudi. Infine, l’attivazione della dorsale consentirà un apporto stabile e controllato di risorsa potabile per Taranto e per il territorio ionico.
Ulteriori dettagli sono disponibili nella sezione dedicata del sito www.aqp.it. È possibile iscriversi alla newsletter del progetto per ricevere aggiornamenti periodici.












