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Impianto per fanghi contaminati: proposta CBS a Taranto

impianto per fanghi contaminati nel porto di Taranto

CBS Srl ha presentato richiesta per costruire un impianto per fanghi contaminati all’interno dell’area ex Yard Belleli, nel porto di Taranto, attualmente oggetto di un’importante bonifica pubblica. Il progetto prevede un investimento da 29 milioni di euro e una capacità produttiva di 528.000 tonnellate annue. L’iniziativa è ora in fase di valutazione ambientale e autorizzativa da parte degli enti competenti.

Un impianto per fanghi contaminati nella zona portuale

La proposta della CBS Srl, depositata il 23 dicembre 2024, riguarda la costruzione di un impianto per fanghi contaminati tramite soil washing per trattare sedimenti e terreni contaminati all’interno del Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Taranto. La struttura dovrebbe sorgere tra via Appia e Punta Rondinella, su un’area strategica per il rilancio industriale del porto. Secondo quanto riportato dal progettista, ingegnere Federico Cangialosi, l’impianto sarà destinato a rifiuti non…

La società, di proprietà di Antonio Albanese – già noto per la gestione della discarica CISA di Massafra – ha attivato il procedimento di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), che include la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e la verifica di assoggettabilità a VIA.

Bonifica pubblica e interrogativi sulla compatibilità ambientale

L’area individuata da CBS è oggetto, dal gennaio 2025, di una bonifica e riconversione industriale da 135 milioni di euro, finanziata da Regione Puglia, Ministero delle Infrastrutture e Autorità di Sistema Portuale. Il progetto è realizzato da un raggruppamento di imprese tra cui ICM S.p.A., Fincantieri Infrastructure, Eni Rewind e altri. L’obiettivo è rilanciare il porto come polo strategico per cantieristica navale, turismo ed energie rinnovabili.

L’impianto proposto, seppur formalmente conforme alle procedure, solleva interrogativi sulla compatibilità con il piano di sviluppo sostenibile dell’area. Durante la Conferenza dei Servizi del 15 marzo 2024, la Provincia di Taranto ha richiesto integrazioni sostanziali al progetto, inclusi chiarimenti sui tipi di rifiuti trattabili e sul monitoraggio ambientale. L’ASL e ARPA Puglia hanno posto l’attenzione su potenziali impatti sanitari e ambientali, chiedendo analisi approfondite delle emissi…

CBS ha dichiarato che provvederà direttamente alla messa in sicurezza della porzione interessata dall’impianto e garantisce il rispetto di tutti i limiti normativi europei.

Prospettive per l’area del porto e nuova visione sostenibile

La proposta di un impianto per fanghi contaminati arriva in una fase delicata per Taranto, impegnata in un percorso di riconversione ambientale e industriale. Il capoluogo ionico punta da tempo su settori come turismo, blue economy e rinnovabili. Progetti come il polo dell’eolico offshore testimoniano l’intenzione di cambiare rotta rispetto al passato industriale segnato da criticità ambientali.

Tuttavia, l’insediamento di un impianto per fanghi contaminati in un’area strategica e appena bonificata solleva dubbi sulla coerenza tra iniziative pubbliche e private. La procedura di VIA è tuttora in corso e nei prossimi giorni sarà possibile presentare osservazioni formali.

Il futuro dell’iniziativa dipenderà dall’esito delle valutazioni ambientali, ma il dibattito è già aperto: quale modello di sviluppo per il porto di Taranto?

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