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Assalto al bancomat di Monteiasi: torna la banda del bancomat nel Tarantino

danni causati dall’assalto al bancomat di Monteiasi

L’assalto al bancomat di Monteiasi è avvenuto alle tre del mattino del 25 novembre. Un gruppo organizzato ha fatto esplodere lo sportello del Monte Paschi di Siena usando la tecnica della “marmotta”. Il colpo presenta molte somiglianze con quello avvenuto dieci giorni prima a Montemesola.

I carabinieri delle compagnie di Martina Franca e Grottaglie stanno analizzando le immagini e i rilievi raccolti nella zona. Gli elementi finora acquisiti indicano una dinamica rapida e studiata nei dettagli.

Assalto al bancomat di Monteiasi: dinamica dell’azione

L’assalto al bancomat di Monteiasi si è svolto in pochi minuti. I malviventi hanno posizionato l’esplosivo dentro il dispositivo e lo hanno fatto detonare. Il boato ha svegliato diversi residenti. Le pattuglie arrivate sul posto hanno messo subito in sicurezza l’area.

La modalità operativa ricorda da vicino il colpo di Montemesola. Anche lì il gruppo aveva scelto la notte fonda, un luogo poco illuminato e un’azione molto veloce. Gli investigatori stanno confrontando i due episodi, che presentano dettagli quasi identici.

Collegamento con Montemesola e ritrovamento dell’auto

Il precedente assalto di Montemesola, avvenuto lungo via Rimembranza, mostra diversi punti in comune. In quella circostanza due esplosioni ravvicinate avevano permesso ai malviventi di prelevare l’intero macchinario. Il gruppo aveva poi caricato il bancomat su un Range Rover Evoque con targhe rubate.

I carabinieri hanno ritrovato proprio quell’auto nelle campagne di Crispiano, in località Bosco delle Pianelle. Il mezzo, lasciato tra la vegetazione, conferma una fuga programmata lungo percorsi secondari. Questo elemento rafforza l’ipotesi di un gruppo ben organizzato.

Una residente di Montemesola ha inoltre riferito di aver udito una voce femminile tra i componenti. Gli investigatori stanno analizzando anche questo dettaglio per chiarire i ruoli all’interno del gruppo.

Indagini in corso e possibili nuovi colpi

Le verifiche dei carabinieri proseguono senza sosta. Gli investigatori valutano anche la presenza di un basista che potrebbe aver indicato al gruppo strade poco trafficate e vie di fuga immediate. Nel precedente colpo erano apparsi chiodi a tre punte lungo alcune arterie, con danni a diversi veicoli e ritardi negli interventi.

Le somiglianze tra i due assalti restano evidenti. La tecnica esplosiva, l’orario scelto e la rapidità delle operazioni puntano verso la stessa banda. Non si esclude la possibilità di altri episodi simili nelle prossime settimane.

Gli investigatori continueranno a raccogliere immagini, testimonianze e tracce lasciate dai malviventi. Le analisi tecniche potrebbero portare a nuovi sviluppi già nei prossimi giorni. L’obiettivo è identificare rapidamente i responsabili e prevenire ulteriori assalti nella zona.

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