Città in affanno: la crisi demografica e sociale di Taranto emerge con chiarezza dai dati più recenti. Secondo il rapporto INPS 2024 e le classifiche nazionali pubblicate quest’anno, il capoluogo ionico registra un calo della popolazione, un mercato del lavoro in stallo e un welfare sotto pressione. La crisi demografica a Taranto si intreccia con fragilità economiche e sociali che incidono sulla qualità della vita.
Crisi demografica a Taranto: saldo naturale negativo e fuga dei giovani
Nel 2023 il saldo naturale della popolazione è stato pari a -2.914 unità, in peggioramento rispetto a dieci anni prima. L’invecchiamento e la mobilità in uscita dei giovani mantengono la curva in territorio negativo, mentre l’aspettativa di vita (84,6 anni per le donne e 80,7 per gli uomini) non è sufficiente a riequilibrare la struttura per età. Le graduatorie nazionali 2024 collocano la provincia nelle retrovie per qualità della vita.
Lavoro e welfare sotto pressione: occupazione ferma e sostegni in aumento
Il tasso di occupazione è al 40,7%, inferiore alla media regionale e nazionale. La disoccupazione supera il 10,5%, mentre l’inattività arriva al 54,4%, indicando una quota elevata di persone che non cercano più impiego. Le ispezioni sul lavoro diminuiscono (da 104 a 71), ma crescono i lavoratori coinvolti in irregolarità (da 598 a 1.408), segnale di fragilità del tessuto produttivo.
Il ricorso agli ammortizzatori sociali resta elevato: la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria locale rappresenta quasi il 60% del totale regionale; le ore di cassa ordinaria passano da 506.357 nel 2023 a 1.250.538 nel 2024. Le ore del Fondo Integrazione Salariale crescono da 36.902 a 85.088. I beneficiari di NASPI aumentano da 23.000 a 24.506, con un’evasione delle pratiche entro 30 giorni nel 95,8% dei casi.
Pensioni, redditi e fragilità: l’equilibrio che manca
I pensionati sono oltre 153.700, con una prevalenza di donne e più di 40.900 trattamenti di invalidità civile. Gli importi medi restano inferiori ai livelli regionali e nazionali. Le nuove uscite con Opzione Donna calano da 142 (2022) a 21 (2024), fattore che anticipa possibili criticità future. Questo quadro incide sulla domanda di servizi socio-sanitari e sull’andamento dei consumi.
Quadro istituzionale e prospettive: servono interventi coordinati
La crisi demografica a Taranto, connessa alle dinamiche del lavoro e del welfare, richiede un approccio integrato su politiche attive, sostegno alla natalità, attrazione di investimenti e riqualificazione professionale. Durante la presentazione dei dati 2024 – riferisce la documentazione tecnica – la partecipazione istituzionale è stata limitata, circostanza che alimenta distanza e sfiducia. «I numeri disegnano una tendenza strutturale che necessita di risposte stabili e multilivello», si legge nelle note metodologiche dei report.
Il territorio rimane in una fase delicata: demografia in calo, occupazione debole e spesa sociale crescente. I prossimi mesi saranno decisivi per programmi su assunzioni, formazione e servizi alla famiglia. L’orizzonte di medio periodo dipenderà dalla capacità di attuare misure coordinate e monitorabili, in grado di invertire il trend e restituire fiducia alla comunità.












