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Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2025 Taranto

Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2025 Taranto

Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2025: Taranto scende all’82° posto, sostenibilità al 46,11%

Il nuovo Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2025 fotografa una situazione preoccupante per il capoluogo ionico, che si colloca all’82° posto tra le 106 città italiane analizzate, con un indice di sostenibilità pari al 46,11%. La performance ambientale di Taranto arretra di tre posizioni rispetto al 2024, proseguendo un trend negativo che ha visto la città perdere ben 23 posizioni in tre anni.

Taranto arretra nei parametri ambientali del Rapporto Legambiente

Il Rapporto, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, valuta 19 indicatori che spaziano dalla qualità dell’aria alla gestione dei rifiuti, dai consumi idrici alla mobilità sostenibile. L’indice complessivo di Taranto, pari al 46,11%, è inferiore di 2,7 punti rispetto all’anno precedente e di oltre 18 punti rispetto alla media nazionale (54,24%).

«Una sorta di discesa agli inferi», commenta Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto. «Al sindaco chiederemo un confronto per affrontare i punti critici, a partire dal dato allarmante sulla raccolta differenziata, ferma al 23,1%. È necessario un piano d’interventi strutturato, che riguardi mobilità, verde urbano, consumo di suolo ed energie rinnovabili».

Disastro raccolta differenziata: Taranto penultima in Italia

Il dato peggiore per Taranto riguarda la raccolta differenziata, ferma al 23,1%, un valore addirittura inferiore rispetto al 2024. La città è penultima in Italia, davanti solo a Palermo, e ben lontana dall’obiettivo di legge del 65%. La media nazionale è del 65,13%, mentre la città più virtuosa, Ferrara, raggiunge l’88,3%.

Legambiente evidenzia inoltre criticità in altri indicatori: concentrazione media di NO₂ pari a 15 µg/mc, PM10 a 22 µg/mc e PM2.5 a 10 µg/mc. I consumi idrici domestici raggiungono i 133 litri per abitante al giorno, con una dispersione idrica del 27,9%. I rifiuti urbani pro capite ammontano a 522 kg annui, mentre la dotazione di verde fruibile è di soli 10,4 mq per abitante.

Qualità dell’aria e decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico

La presidente Franco sottolinea anche che i valori positivi sulla qualità dell’aria sono stati registrati durante un periodo di produzione ridotta dello stabilimento siderurgico. «Se la produzione dovesse tornare ai livelli autorizzati, con impianti ancora a carbone, i benefici ambientali rischierebbero di svanire. È urgente completare il percorso di decarbonizzazione per tutelare salute e ambiente».

Nonostante i dati critici, Legambiente propone di considerare il 2025 come un punto di ripartenza: «Occorre un piano d’azione concreto – conclude Franco – per risalire posizioni e puntare entro due anni a entrare nella top 50 delle città italiane più sostenibili».

Prospettive future per la sostenibilità di Taranto

Secondo Legambiente, il miglioramento passa dall’attuazione dei progetti di mobilità sostenibile, come la rete BRT e la Green Belt, e da una maggiore consapevolezza dei cittadini. Solo con interventi strutturali e verifiche periodiche sui risultati sarà possibile invertire la rotta e migliorare l’indice di sostenibilità ambientale della città.

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