Sciopero ex Ilva Taranto: 24 ore di mobilitazione nei siti del gruppo, con un corteo partito dallo stabilimento e diretto verso il palazzo municipale. L’iniziativa mira a riportare l’attenzione sulla vertenza occupazionale e ambientale che interessa lavoratori diretti e dell’indotto.
La manifestazione si svolge nel capoluogo ionico nonostante l’annunciata convocazione di un confronto istituzionale a fine mese. In piazza, lavoratrici e lavoratori chiedono garanzie su sicurezza, continuità produttiva e percorsi di decarbonizzazione.
Sciopero ex Ilva Taranto: le ragioni della mobilitazione
Le organizzazioni sindacali metalmeccaniche spiegano che lo sciopero ex Ilva a Taranto intende sollecitare un piano industriale chiaro, con investimenti sugli impianti e un cronoprogramma per la riduzione delle emissioni. Nelle assemblee dei giorni scorsi è stata ribadita la richiesta di luoghi di lavoro sicuri, manutenzioni ordinarie e straordinarie, oltre al mantenimento dell’occupazione lungo tutta la filiera.
“Serve un progetto che coniughi continuità produttiva, salute e ambiente, evitando soluzioni temporanee e frammentazioni societarie”, si legge in una nota unitaria diffusa dalle sigle sindacali. I rappresentanti dei lavoratori aggiungono che “ogni ipotesi di riduzione strutturale dell’organico o di utilizzo prolungato degli ammortizzatori sociali senza prospettive definite non risponde alle esigenze del territorio”.
Sciopero ex Ilva a Taranto: percorso del corteo e documento ai vertici
Il corteo, partito dall’area industriale, raggiunge il centro cittadino per una sosta davanti al Comune, dove una delegazione consegna un documento con le priorità: garanzie occupazionali, tempi certi per la transizione energetica, bonifiche e tutela della salute pubblica. Durante la marcia, interventi dal palco riepilogano gli impegni richiesti a istituzioni e azienda.
Secondo quanto riferito dagli organizzatori, la partecipazione interessa lavoratori diretti, addetti in amministrazione straordinaria e imprese dell’indotto. Le associazioni territoriali presenti richiamano l’esigenza di conciliare produzione e salvaguardia ambientale, puntando su innovazione e tecnologie pulite.
Vertenza, prossime tappe e attesa del tavolo istituzionale
In vista del confronto convocato a Roma il 28 ottobre, i sindacati sollecitano un impegno formale su governance, approvvigionamenti energetici e investimenti per la decarbonizzazione. “Obiettivo: una soluzione stabile e verificabile, con tempi e responsabilità esplicitati”, riportano le organizzazioni in comunicato.
Al termine della giornata di sciopero ex Ilva Taranto, è prevista la sintesi delle proposte raccolte durante le assemblee. Le parti sociali annunciano nuove iniziative qualora non arrivino risposte concrete, mantenendo il confronto aperto con amministrazioni locali e strutture sanitarie e ambientali competenti.












