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Bonifica dei suoli e nuova economia verde: nasce il Modello Taranto

Accordo Quadro Taranto per il Modello Taranto di bonifica e sviluppo sostenibile

Martina Franca, 18 dicembre 2026 – Presso il Centro di Selezione Equestre dei Carabinieri di Martina Franca (TA) – Masseria Galeone è stato sottoscritto e presentato l’Accordo Quadro Taranto. L’intesa istituzionale dà avvio al cosiddetto “Modello Taranto”, orientato al risanamento dei suoli e allo sviluppo economico sostenibile, nel rispetto della legalità e della tutela della biodiversità.

L’accordo si inserisce nel percorso di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto. In particolare, introduce una visione integrata che unisce rigenerazione ecologica, innovazione scientifica ed economia circolare. Inoltre, la sottoscrizione rappresenta un passaggio operativo per programmare azioni concrete di ripristino ambientale.

Accordo Quadro Taranto: la cornice operativa del Modello Taranto

L’Accordo Quadro Taranto definisce una cooperazione istituzionale finalizzata alla pianificazione di interventi mirati. In questo contesto, assume un ruolo centrale la tutela del patrimonio naturale e la prevenzione dei crimini ambientali. Allo stesso tempo, l’intesa rafforza l’idea della bonifica come investimento strategico per lo sviluppo sostenibile.

Tra gli obiettivi rientra il miglioramento dei servizi ecosistemici essenziali. Infatti, le azioni previste incidono sulla cattura e sullo stoccaggio della CO2, sull’abbattimento del particolato atmosferico e sulla depurazione delle risorse idriche. Di conseguenza, il modello contribuisce anche alla regolazione climatica.

Accordo Quadro Taranto e “Filiere Verdi”: rigenerazione del suolo

Un elemento cardine del “Modello Taranto” è l’iniziativa “Filiere Verdi”. Essa prevede l’impiego di superfici agricole demaniali per attività sperimentali dedicate alla rigenerazione del suolo. In particolare, gli interventi puntano alla degradazione e al sequestro dei contaminanti presenti.

Le azioni mirano anche al ripristino della trofia del terreno, al recupero della biodiversità e al miglioramento della fertilità dei suoli. Inoltre, secondo quanto emerso durante la presentazione, il percorso condiviso intende generare benefici ecologici misurabili. Tali risultati dovrebbero favorire nuova economia verde e rafforzare il sistema economico-sociale locale.

Bonifiche, economia circolare e sviluppo sostenibile

Il Modello Taranto supera la tradizionale contrapposizione tra tutela ambientale e occupazione. Infatti, la bonifica viene considerata una leva di sviluppo capace di produrre valore economico. Le attività previste incentivano la produzione di materie prime riutilizzabili e sostengono una filiera di economia circolare.

In questo scenario, la salute pubblica e la tutela della biodiversità assumono un ruolo centrale. Di conseguenza, gli interventi ambientali si integrano con nuove opportunità economiche legate alla transizione ecologica.

L’attuazione dell’Accordo Quadro Taranto sarà definita attraverso specifiche convenzioni operative. Queste stabiliranno tempi, modalità e obiettivi delle attività. Infine, il percorso delineato punta a rendere il Modello Taranto un riferimento replicabile anche in altri contesti territoriali.

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