L’affluenza elettorale in Puglia registrata alle ore 15 di lunedì 24 novembre nella provincia di Taranto evidenzia una partecipazione nettamente al di sotto del 50 per cento, con il capoluogo che si ferma al 33,59%. Un dato confermato dagli ultimi rilevamenti e in linea con l’andamento disomogeneo rilevato tra aree interne, Ionio e principali centri urbani. Il risultato complessivo certifica un quadro di partecipazione debole che interessa l’intero territorio provinciale.
Affluenza elettorale in Puglia: i risultati nel capoluogo e nei centri maggiori
L’affluenza elettorale in Puglia, e in particolare nella provincia di Taranto, mostra differenze significative tra i centri più popolosi. Il capoluogo si attesta al 33,59%, mentre Grottaglie raggiunge il 34,86% e Massafra il 40,02%. Valori più alti emergono a Martina Franca, con il 49,08%, e a Manduria, che si ferma al 46,27 per cento.
Nella fascia centrale della provincia, i dati oscillano perlopiù tra il 40 e il 50%. Ginosa registra il 43,69%, Castellaneta il 49,41%. Si tratta di numeri che, pur superiori al dato del capoluogo, restano comunque inferiori alla soglia della metà degli aventi diritto.
Affluenza nei comuni medi e piccoli: punte oltre il 55%
Un quadro più variegato emerge nei comuni di dimensioni medie e piccole, dove l’affluenza supera in alcuni casi il 50%. Laterza registra il dato più alto dell’intera provincia con il 55,27%, mentre Mottola si attesta al 50,21% e Maruggio al 46,47%. Monteparano raggiunge il 48,57%, Palagiano il 49,31% e Torricella il 45,83%.
Altri centri mostrano numeri stabili nella fascia medio-alta: Crispiano è al 45,52%, Carosino al 43,97%, Faggiano al 41,64%, Leporano al 39,44% e Lizzano al 41,85%. San Giorgio Ionico chiude al 37,01%, San Marzano di San Giuseppe al 40,45%, Statte al 34,16% e Sava al 44,87%. Fragagnano segna uno dei valori più alti con il 55,41%.
Un bilancio finale che conferma la scarsa partecipazione
Il dato definitivo conferma un’affluenza complessiva sotto la metà degli aventi diritto. Con il capoluogo al 33,59% e solo alcuni comuni oltre il 50%, la provincia presenta un quadro di partecipazione ridotto e irregolare. La tendenza evidenziata suggerisce la necessità di riflessioni future sul rapporto tra cittadini e consultazioni elettorali.
Le prossime settimane saranno decisive per analizzare le cause di questa diminuzione della partecipazione e per valutare possibili iniziative volte a incentivare una maggiore presenza alle urne. I dati raccolti delineano un territorio che risponde in maniera disomogenea alla chiamata elettorale, evidenziando criticità che potranno essere oggetto di approfondimenti nelle future tornate.










