Un emendamento al regolamento di Polizia municipale rischia di trasformarsi in una stretta punitiva per le attività economiche locali. La Commissione Affari Generali del Comune di Taranto starebbe valutando la chiusura temporanea delle attività commerciali e artigianali che non rispettano le norme sulla raccolta differenziata. Una misura che per Casartigiani Taranto risulta sproporzionata e in contrasto con il buon senso amministrativo, soprattutto in un contesto segnato da carenze strutturali e disservizi.
Raccolta differenziata a Taranto: sistema inefficiente e cassonetti insufficienti
L’associazione denuncia un sistema di raccolta differenziata inefficiente, con cassonetti insufficienti e spesso utilizzati impropriamente dai cittadini. Secondo Casartigiani, le imprese artigiane si trovano penalizzate da una gestione inadeguata e da controlli poco mirati. «Molte aziende – spiega il segretario provinciale Stefano Castronuovo – hanno più volte segnalato alle autorità conferimenti irregolari da parte dell’utenza domestica nei cassonetti assegnati alle attività produttive, senza ottenere risposte o interventi concreti».
La conseguenza, secondo l’associazione, è che le imprese rischiano di subire sanzioni per comportamenti non propri, aggravando un quadro già complesso: contenitori danneggiati, spazi promiscui e raccolta spesso disorganizzata. «I bidoni mancano, non si sa a chi spettino e in diverse zone la raccolta non esiste proprio», aggiunge Castronuovo.
Casartigiani Taranto chiede un tavolo tecnico e soluzioni condivise
Per risolvere le criticità, Casartigiani Taranto propone l’apertura di un tavolo tecnico permanente con il Comune, le aziende di igiene urbana e le associazioni di categoria. L’obiettivo è costruire “un sistema equo e realmente funzionante”, basato su tracciabilità digitale dei conferimenti, campagne di informazione e controlli mirati contro gli abusi.
«Dopo un’intera campagna elettorale passata a discutere dei limiti della raccolta differenziata, la soluzione non può essere l’aumento delle multe e la chiusura delle attività da tre a quindici giorni. È inaccettabile», sottolinea ancora Castronuovo, ribadendo che ogni intervento punitivo dovrebbe essere preceduto da un miglioramento effettivo del servizio.
L’associazione conclude confermando la piena disponibilità al dialogo, ma “respinge qualsiasi tentativo di criminalizzare le imprese artigiane”, ricordando il ruolo essenziale che esse svolgono nel garantire servizi e decoro urbano. Solo dopo aver reso efficiente il sistema, ribadisce Casartigiani Taranto, si potrà discutere di sanzioni e responsabilità in modo coerente e costruttivo.












