Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che nello stabilimento ex Ilva di Taranto potranno essere installati fino a tre forni elettrici, con una capacità produttiva massima di sei milioni di tonnellate l’anno. La nuova proprietà degli impianti è attesa per la prima parte del 2026, al termine delle procedure di manifestazione di interesse e delle verifiche europee.
Forni elettrici Ex Ilva Taranto: tre impianti previsti
Il piano di decarbonizzazione presentato dal Governo prevede che l’ex Ilva di Taranto resti il principale polo siderurgico nazionale. L’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) stabilisce il limite massimo di tre forni elettrici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e rilanciare la produzione in chiave sostenibile.
«Se tutto andrà come speriamo – ha dichiarato Urso – si potranno assegnare gli impianti dell’ex Ilva ai nuovi investitori privati nella prima parte del prossimo anno».
Forni elettrici Ex Ilva Taranto, manifestazioni di interesse e cronoprogramma
Il ministro ha precisato che le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro il 15 settembre 2025. Una volta ricevute, i commissari avvieranno il negoziato con i diversi soggetti industriali, con l’obiettivo di concludere la fase entro fine novembre.
Successivamente scatteranno le procedure antitrust europee e quelle legate al golden power nazionale, che richiederanno circa tre mesi. Solo a quel punto sarà possibile sottoscrivere gli accordi di programma con investitori, istituzioni locali e organizzazioni sindacali.
Prospettive per Taranto e la siderurgia italiana
Il piano governativo include anche la possibilità di un forno elettrico nello stabilimento di Cornigliano a Genova, con il coinvolgimento degli impianti collegati di Novi Ligure e Racconigi. Tuttavia, il futuro di Forni elettrici Ex Ilva Taranto resta al centro della strategia nazionale, con l’obiettivo di coniugare rilancio industriale e sostenibilità ambientale.
La sfida per Taranto sarà quella di mantenere un ruolo strategico nella produzione siderurgica del Paese, rispettando al contempo i vincoli ambientali europei. Il 2026 rappresenterà un anno decisivo per il futuro degli impianti e per l’intero comparto dell’acciaio in Italia.
Ulteriori informazioni sul piano di decarbonizzazione sono disponibili sul sito ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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